Giorgio

Giorgio
Questo sono io in versione escursionista

domenica 23 marzo 2008

NATALE CON I TUOI, PASQUA... IN AMERICA

Per la prima volta in 24 anni ho trascorso Pasqua lontano da casa e dalla famiglia e, per quanto mi piaccia sperimentare situazioni nuove, devo ammettere di aver vissuto il distacco con una punta di amarezza. Per fortuna Stephen, Nina, Maya e Josie, la mia famiglia "adottiva" americana (nonché vicini di casa) mi hanno invitato a pranzo da loro, così ho comunque festeggiato con persone care.


Il menu della giornata prevedeva come primo una specie di frittatona con uova, pane, asparagi e formaggio e, per secondo, prosciutto affumicato e cotto nel forno (non so di preciso come lo preparino) con diversi contorni. Il tutto abbondantemente innaffiato da vino veneto e cocktails vari.


La prima parte del pranzo è stata dunque relativamente sobria, almeno se confrontata con l'abbuffata che mi sarei fatto a casa. In compenso c'era un'ampia varietà di dolci per dessert. Nina ha preparato un'ottima torta al caffè e, naturalmente, non poteva mancare la mia crostata, in formato gigante per l'occasione... Solo che stavolta è stata un mezzo flop, perché è rimasta un po' cruda al centro. Inspiegabilmente, visto che ho seguito la stessa procedura delle altre volte... Boh, comunque se ne è consumata più di metà, quindi non era proprio immangiabile.


Il reparto dolci continuava con dei divertenti cookies pasquali appositamente decorati dai bambini con delle creme zuccherose... Dai bambini tra cui anch'io, nonostante il mio talento di decoratore lasci molto a desiderare, come dimostra la pseudobarchetta con vela deforme che sono riuscito a fatica a disegnare su un biscotto, dopo vari tentativi risoltisi in magnifiche opere d'arte "astratta".


Poi, si capisce, c'erano le uova di Pasqua, anche se qui, invece delle uova giganti di cioccolato, usano delle uova più piccole di plastica che vengono nascoste in giro per la casa. Aiutati da alcuni indizi i bimbi devono trovarle, così da conquistare la sorpresa. Bello, no?

Beh, dai, in fondo non mi è andata affatto male. Auguro buona Pasqua a tutti e intanto mi godo un'altra settimana di break!

mercoledì 19 marzo 2008

AUGURI A TUTTI I PAPÀ

Per par condicio, dopo aver omaggiato l'8 marzo tutte le donne con una super mimosa, non posso che dedicare 'na bella zeppola a tutti i papà il giorno della loro festa!


Le zzeppule (o "zeppole" nella versione "italiazizzata" del termine...) sono dei dolci buonissimi che si fanno a Lecce il giorno di San Giuseppe, anche se in realtà si trovano più o meno tutto l'anno. Forse alcuni già le conoscono, visto che si usano anche nel napoletano. Ne esistono due varianti: quella fritta (nella foto sopra), più saporita ma un po' pesantina, e quella al forno (qui sotto), per chi vuole mantenersi più leggero.


Io, ovviamente, preferisco quelle fritte.

Finalmente mi sono liberato degli esami di questo barboso winter quarter e adesso mi godo un break di circa due settimane. Per rifocillarmi dopo il rush finale, sempre rimanendo in tema di pasti leggeri, ieri sera ho cenato con una gustosa anatra all'arancia con contorno di patate arrostite.



In realtà al posto dell'anatra ho fatto il pollo... vabbé dai, sempre di pennuti di tratta. Più che altro avevo voglia di inserire l'arancia nella ricetta, anche se non avevo idea di come fare. Alla fine ho semplicemente tagliatto alcuni spicchi a pezzeti e li ho aggiunti in padella, per poi buttarli a preparazione ultimata! Durante la cottura hanno rilasciato tutto il succo e il risultato è stato squisito (notare le porzioni conformi ai miei standard).

Come sempre, a conclusione di ogni post, vi saluto con alcune cicche in cui mi imbatto durante le mie passeggiate seattlesi, tipo questa panetteria dall'insegna "intrigante":

Lascio la vostra fantasia libera di immaginare che genere di articoli si trovino all'interno.

Ah, sempre per par condicio, bisogna aggiungere Manfred Moelgg nell'olimpo degli azzurri iridati nell'ultima coppa del mondo di sci (slalom).


Bye!

sabato 8 marzo 2008

8 MARZO


Auguri a tutte le donne!

domenica 2 marzo 2008

BIKE TRAILS - L'ULTIMA FRONTIERA

Anche a Seattle arrivano le prime avvisaglie della primavera e io resisto sempre meno al richiamo delle due ruote (quelle senza motore). Così la scorsa settimana ho passato i pomeriggi liberi da lezioni a pedalare sui chilometri e chilometri di piste ciclabili che corrono dentro e attorno Seattle, e ho fatto nuove interessanti scoperte. Il Burke-Gilman Trail, il tracciato che costeggia il lago Washington, fino a poco fa interrotto per lavori, adesso è percorribile per intero fino a Bothell, una cittadina alle porte di Seattle. Qui, il Burke-Gilman si connette col Sammamish River Trail, che corre appunto lungo il fiume Sammamish fino a Redmond, la città della Microsoft.
Passando per Bothell si attraversa un quartiere residenziale che sarebbe riduttivo definire chic. Una sfilza di villone immerse nel verde con barca parcheggiata nel fiume che scorre davanti alla porta di casa.

Ovviamente non poteva mancare il campo da golf per completare un quadretto da paradiso terrestre.



Proseguendo lungo il Sammamish river le case si fanno più modeste e più "caratteristiche",



ma soprattutto, il paesaggio si fa sempre più bello. Il tracciato si snoda costeggiato dal fiume da un lato e da lunghi filari di alberi dall'altro, e in certi tratti il verde si estende a perdita d'occhio, con le montagne a fare da cornice all'orizzonte.





Redmond, capolinea del Sammamish River Trail, è il feudo di Bill Gates, tant'è che, nel linguaggio dei locali, il nome della città è spesso usato come sinonimo di Microsoft. Di certo il miliardario ha avuto gusto nello scegliere il luogo in cui disseminare i suoi stabilimenti, oltre alle miriadi di imprese secondarie che ruotano attorno all'economia della Microsoft, perché Redmond è proprio un bel posto. Anche qui il verde si spreca. Dopo quasi tre ore di pedalata e altrettante necessarie per tornare a casa, non ho avuto però il coraggio di avventurarmi nel Marymoor Park, ma non mancherà l'occasione!
Sono uscito da casa alle 3,30 e sono rincasato alle 8,30. L'ultima ora di pedalata è stata piuttosto tragica, tra il buio pesto e l'acido lattico nelle ginocchia, però ero contento. Penso di aver fatto una settantina di chilometri circa.


Dopo questa specie di fotodocumentario, vorrei chiudere con un piccolo omaggio a due campioncini dello sci azzurro:

Denise Karbon, che ha appena vinto la coppa del mondo di gigante, 14 anni dopo l'ultimo successo di Deborah Compagnoni,

e Werner Heel, che la scorsa settimana ha vinto non una coppa, ma una gara di discesa libera davanti al grande Bode Miller. Non è una roba da poco, visto che l'ultimo successo di un discesista italiano era stato di Ghedina nel 2001.

Niente, avevo voglia di dare un po' di risalto a uno sport che mi piace un sacco (anche se non so sciare), dato che le prime pagine sportive italiane non parlano d'altro che di calcio e di F1, e in questi giorni in particolare sono occupate dalle ricostruzioni fotogramma per fotogramma dei "vaffa" di Cassano all'arbitro... che tristezza!