Giorgio

Giorgio
Questo sono io in versione escursionista

mercoledì 31 ottobre 2007

HALLOWEEN A RAVENNA




Eh sì, ancora non ve l'avevo detto, ma il quartiere in cui abito si chiama Ravenna! Per la serie, è come se fossi rimasto nell'amata terra di Romagna... Ecco qui sopra il cartello che indica l'incrocio tra Ravenna Boulevard e la 20th Avenue, a pochi metri da casa mia.

Finalmente è arrivata questa benedetta notte di Halloween, e il quartiere si è dimostrato all'altezza dell'evento. Ecco alcuni degli "addobbi" più "carini" che ho visto stamattina mentre andavo a lezione.

Cominciamo da questo giardino che i proprietari, sicuramente studenti, hanno conciato tipo cimitero della famiglia Addams:
E che dire della maestria con cui sono state lavorate queste zucche poste a guardia della porta di casa?!

I miei vicini hanno preferito invece mantenersi su uno stile più sobrio...

Ma è in serata che la festa di Halloween è entrata nel vivo, con le strade di Ravenna infestate da miriadi di marmocchi mascherati nei modi più stravaganti con le loro ceste piene di dolcetti estorti al vicinato con la famosa richiesta/minaccia "Trick or treat?". Io in particolare ho fatto parte di un corpo di spedizione formato da Stephen (vestito da addetto alla sicurezza di un cantiere... fantastico!), Josie e Maya (rispettivamente fanciulla del West e geisha giapponese, costumi originali), vicino tedesco con figlia a seguito, Melissa e compagna di università coreana che ha scattato foto in continuazione. Ecco le girls nell'atto di riscuotere i dolci in una delle tante tappe, mentre io sorseggiavo un bicchiere di succo di mela bollente buonissimo offerto dai padroni di casa:
Al ritorno la resa dei conti: ognuna ha fatto l'inventario del bottino racimolato e si sono aperti i baratti, i negoziati, le contrattazioni. In tutto questo, una piccola parte di dolcetti è stata magnanimamente destinata al sottoscritto.

Anche stamattina al campus non sono mancati gli incontri stravaganti, tipo questa ragazza che attraversa la strada vestita da drago, o un prof che si è presentato a lezione mascherato...















... Ma lo spettacolo più spassoso lo hanno offerto senza dubbio alcuni spostati che si sono messi a esporre cartelli e urlare slogan millenaristici in mezzo alla Red Square per richiamare tutti alla penitenza e ricordare che il diavolo esiste!
E questo è il resoconto illustrato della festa di Halloween di George in the U.S.A. Al prossimo aggiornamento per altre stravaganze!

giovedì 25 ottobre 2007

THE SEATTLE SYMPHONY AT BENAROYA HALL

Ben ritrovati! Come prevedevo il tempo splendido di dieci giorni fa è solo un pallido ricordo e il diluvio universale si abbatte su Seattle 25 ore su 24! Dopo gli scenari bucolici delle biciclettate questa settimana ho ripiegato così sulla vita culturale cittadina e sabato scorso sono andato in centro a sentire un bel concerto della Seattle Symphony Orchestra. Al pari del risotto, della bici, delle patate al forno e del prosciutto crudo, i concerti sinfonici sono uno degli elementi essenziali al mio equilibrio psico-fisico. Già quest'estate, invece di cercarmi un alloggio, avevo iniziato a reperire informazioni sulla stagione della Seattle Symphony... Non potevo certo prevedere, però, che avrei trovato da subito due simpatici compagni di viaggio nelle mie avventure sinfoniche!

Si tratta dei genitori di Stephen, da poco trasferitisi dalla California. Lui è il pastore anglicano iscritto all'American Socialist Party di cui ho raccontato all'inizio. Certo, andarci con una bella ragazza sarebbe stato meglio, potrebbe obiettare qualche malizioso.... Di sicuro Dick e Anne sono un'eccellente compagnia! E poi un concerto sinfonico non è il posto adatto per portarci una tipa, per quanto mi riguarda. La musica e una ragazza non possono coesistere nella stessa serata, nel senso che è impossibile dedicarsi all'una con la dovuta cura senza trascurare l'altra...
A parte queste idiozie, il concerto è stato molto piacevole. Il programma prevedeva la Water Music e la Royal Firework Music di Haendel, composte la prima per allietare le gite in barca dei reali d'Inghilterra e la seconda per accompagnare gli spettacoli pirotecnici alla corte degli Hannover.
Sicuramente un'ottima performance dell'orchestra, ma nulla di stratosferico, anche se questi americani sono sempre pronti a scattare in piedi e a spellarsi le mani agli applausi come se fossero a un concerto rock! L'auditorium era molto molto bello, con un'acustica meravigliosa. Si tratta della Benaroya Hall, costruita negli anni '90, che prende il nome dalla famiglia benefattrice che ha finanziato i lavori... gli Agnelli della situazione, per intenderci.
Qui sopra potete vedere una panoramica dell'interno dell'auditorium (per i mikrokosmici: sarebbe bello cantare in un posto così, eh?). Di seguito ecco a voi invece la Benaroya Hall vista dall'esterno.
Accanto ci sono io assorto che assisto al concerto. In realtà non stavo posando, la mia faccia è venuta per caso. Volevo fotografare la sala senza dare nell'occhio e non mi sono accorto che ero nell'obiettivo. Però sembra una foto artistica fatta a posta, per cui ho deciso di tenerla.
Bene, così avete conosciuto un'altra faccia di Seattle. Forse barbosa per qualcuno, ma tanto le prossime news saranno sicuramente di tutt'altro tenore, visto che tra una settimana è Halloween e qui sono tutti in fermento. Sono già stato contattato per andare in giro a fare scherzi per il quartiere. Penso che farò meglio a comprare un po' di caramelle da distribuire ai bimbi che bussano alla porta e ti intimano: "Dolcetto o scherzetto!". L'altro giorno ero al supermercato e sentivo qualcuno che mi parlava sul polpaccio. Non riuscivo a capire chi fosse, finché non ho abbassato lo sguardo e ho visto una strega giocattolo nello scaffale... Tutte le case hanno zucche, streghe o pupazzi mascherati esposti nei giardini già da un paio di settimane.
Vi lascio con quest'annuncio inquietante che ho trovato stamattina nei giardini del campus (spero che si riesca a leggere).

C'è anche un Red Flag Project dedicato alla protezione delle fanciulle, ma quello mi sembra già una cosa più seria. La campagna di sensibilizzazione sulle violenze sessuali subite dai maschietti mi fa invece abbastanza ridere... Che dite, devo proccuparmi? Devo comprarmi una cintura di castità per quando esco la sera da solo? Ah, sti americani, se non ci fossero bisognerebbe inventarli!

mercoledì 17 ottobre 2007

ALLA SCOPERTA DELLE MERAVIGLIE DI SEATTLE

Ciao a tutti! L'ultimo finesettimana mi ha regalato un tempo da sogno, assolutamente insolito per Seattle, con un cielo terso che non so quante altre volte mi capiterà di vedere... così ho imbracciato, o meglio ingambato, la mia nuova bike e mi sono lanciato per le strade di Seattle. Ho scoperto un percorso ciclabile stupendo. Si chiama Burke-Gilman Trail e congiunge un capo della città all'altro. Io mi sono fermato dopo circa 30 km, ma il percorso continua ancora, è incredibile, praticamente un'autostrada solo per ciclisti e pedoni! Il paesaggio cambia molto mano a mano che si procede. Ecco cosa ho visto in un pomeriggio:
Il tratto più suggestivo è quello che costeggia il lago Washington. Da un lato il fianco verdeggiante delle colline e dall'altro una distesa sterminata di acqua calma e limpida, e tutto questo in una metropoli con grattacieli spaziali... è incredibile. Ho visto un sacco di cose interessanti: le casette dei pescatori affacciate sul lago con la barca parcheggiata davanti alla porta, gli idrovolanti che atterrano sull'acqua, le canoe... avrei continuato a pedalare all'infinito, tanta era la voglia di scoprire cosa mi aspettava dietro ogni curva, senonché la mia sete di conoscenza si è dovuta arrestare davanti ai lavori in corso. Così, a malincuore, ho fatto retromarcia e me ne sono tornato a casina...
Certo, ripensandoci forse ho fatto bene a fermarmi, visto che questa era la mia faccia dopo tre ore di pedalata...
Adesso non aspetto altro che il prossimo weekend per avventurarmi in nuove esplorazioni! Nel frattempo, sabato scorso, ho fatto un giro a Downtown, il centro di Seattle, il quartiere che vi ho fatto vedere nella foto scattata dallo Space Needle. Anche questo molto carino, ma tutt'altro paesaggio rispetto agli scenari bucolici della biciclettata. Grattacieli a volontà e, ovviamente, le immancabili limousines lunghe dieci metri con vetri oscurati (dunque esistono davvero, non solo nei film!). La cosa brutta è che non c'è un centro vero e proprio, una piazza principale che sia il cuore e il centro di aggregazione della città, tipo, che ne so, piazza Duomo a Milano o piazza Plebiscito a Napoli. Pioner Square, la piazza più antica di Seattle, è un triangolo grande non più della piazza del Nettuno a Bologna, con una specie di totem indiano al centro. Carina, per carità, ma abbastanza anonima rispetto a quello che ci si aspetterebbe di trovare in una metropoli!
Per il resto puoi camminare per chilometri lungo questi vialoni illuminati che sembrano uno uguale all'altro. Ho beccato un ristorante italiano di nome "Sbarro" (!) dove spacciano per piatti tipici italiani un rotolo di pane con pollo e broccoli e la pizza ananas e prosciutto. Dopo di che ho preso una birra in un pub. Ho voluto provare la Maritime Washington (o qualcosa del genere), una birra che fanno a Seattle... Una bottiglia di vodka ha probabilmente un contenuto alcolico inferiore!

Adesso devo andare ché per domani devo scrivere un tema in tedesco sul significato della foresta per i tedeschi (che cavolo di tema è?!). Dopo la lezione mi consolerò con un pranzo per studenti internazionali offerto dal FIUTS, un'associazione studentesca della University of Washington che è potente almeno quanto la mafia in Italia. Vi lascio con una foto del mio supermercatino di fiducia, a due passi da casa, così potete farvi una piccola idea della mia vita quotidiana qui a Seattle.

A presto!

lunedì 8 ottobre 2007

HAPPY BIRTHDAY TO ME!

Bene, come avrete capito l'8 ottobre è stato il mio compleanno quindi, se non mi avete ancora fatto gli auguri, siete pregati di farmeli pervenire al più presto...
Scherzo! Questo compleanno oltreoceano è stato molto più piacevole del previsto, nonostante la lontananza dagli affetti. L'ho festeggiato con la mia famiglia adottiva in un ristorante italiano chiamato "La spiga"... In realtà di italiano c'è solo il proprietario e 2-3 cuochi, il resto del personale è costituito da americani e, ovviamente, giappponesi! Si mangia abbastanza bene, e c'è anche un ottima selezione di vini. Io mi sono permesso di suggerire un Amativo, una via di mezzo tra Primitivo e Negroamaro: veramente buono!

Certo, il locale non è proprio il massimo dell'economicità, ma tanto non ho pagato io! Eh sì, qui si usa offrire la cena al festeggiato, e non il contrario come in Italia. Così, venuto il momento di pagare il conto, c'è stata una piacevole discussione tra me e Stephen, che continuava a ripetermi: "It's your birthday, you can't pay!", e io ribattevo: "It's my birthday, I must pay!"... Alla fine l'ha spuntata lui, e io ho accettato di buon grado di conformarmi alle usanze locali.

Prima di andare a nanna, sosta-dessert a base di crostata. Molto apprezzata, come sempre, tant'è che Nina mi ha regalato una selezione di marmellate per i prossimi esperimenti. Sono proprio fortunato, perché finora ho incontrato solo gente accogliente e amichevole, così la lontananza da casa è meno ardua del previsto. Persino Molly, la mia padrona di casa, con cui ci conosciamo appena, mi ha scritto un biglietto di auguri e mi ha regalato una gift card. Come ho detto una volta a Stephen, "I've met the best face of America"!

Di giorno in giorno sto provvedendo a personalizzare e rendere più accogliente la mia casina. Ma soprattutto, mi sto dotando dei mezzi indispensabili per la mia sopravvivenza e il mio equilibrio psico- fisico. Ad esempio:


1. IL RISOTTO. Dopo la prima spesa al Quality Food Center (un salasso!), mi sono regalato un risotto gigante con funghi, parmiggiano e prosciutto affumicato tirato con l'aceto balsamico: una delizia! Ancora però devo imparare a dosare il sale, che qui è potentissimo. Ne basta un pizzico di troppo per rendere il piatto immangiabile. I prezzi dei formaggi sono astronomici. Il prosciutto crudo, quando si trova, è praticamente intoccabile. La carne e il pesce invece hanno prezzi abbordabilissimi e sono in genere di ottima qualità.


2. LA BICI. In preda a una crisi di astinenza insopportabile, ho deciso di regalarmi una bici, ovviamente la più economica che ho trovato! Comprare una bici negli States comporta una trafila burocratica terribile, neanche fosse una macchina! Il negoziante ti legge un decalogo di norme sulla sicurezza, e dopo ognuna devi apporre le tue iniziali. Mi è toccato anche prendere il casco, che è obbligatorio. La bici ha un numero di serie. Stando a quello che mi ha detto il commesso, posso registrarla all'ufficio di polizia e, se mi viene rubata, mi ridanno indietro i soldi... Però, mica male questi americani! Pedalare per Seattle è divertentissimo: di continuo salite e discese! Speriamo che le piogge invernali mi diano un po' di tregua. Pare che anche qui l'attività dei ladri di biciclette sia molto intensa, per cui da questo punto di vista mi sembra di essere rimasto a Bologna. Mi hanno persino consigliato di portarmi dietro la sella quando parcheggio la bici... Ma vi pare che posso presentarmi a lezione con una sella sottobraccio?!


E anche questo capitolo del mio diario seattlese è scritto. Prima di lasciarvi, una piccola chicca: sono riuscito finalmente a fotografare uno scoiattolo!

La qualità dell'immagine non è delle migliori, ma è impossibile avvicinarsi a meno di 4-5 metri senza che lo scoiattolo scappi e, soprattutto, è raro che uno scoiattolo resti nella stessa posizione per più di 2 secondi!
Grazie infinite a quanti stanno contribuendo ad arricchire questo blog, e a farmi sentire sempre "in compagnia", inviando i loro commenti. Alla prossima puntata!










AUGURI GEORGE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ciao fratellino, buon compleanno americano!
Ma a Siattol si usano le candeline?

lunedì 1 ottobre 2007

CASAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!

Cari avventori di questo blog, vi annuncio ufficialmente che ho una casa a Seattle! Eh sì, attraverso Craigslist (a proposito, grazie infinite a Emma che me l'ha suggerito!) ho trovato uno "studio" (in realtà un bilocale) annesso alla villetta in cui Molly, la proprietaria, vive assieme al marito, al figlio e a un cagnolone tanto chiassoso quanto innoquo.
Ho cucina, bagno e ingresso indipendenti, quindi è come se avessi un appartamento tutto mio!
Ecco a voi la casa di Molly e l'ingresso del mio appartamentino che dà sul giardino posteriore:

Così, a malincuore, ho dovuto lasciare Stephen e famiglia per trasferirmi ad appena un paio di isolati di distanza lungo la 20th Avenue NE, all'incrocio con Naomi Street, a 20 minuti di camminata dal campus. Il quartiere è davvero carino, tutte villette indipendenti, ognuna di un colore diverso, parchi e scoiattoli a volontà.


Qui sopra potete vedere un tratto della 20th Avenue, che percorro ogni mattina per andare all'università, e una bella piazza con fontana e veduta sul monte Reiner che si incontra arrivando al campus.




Naturalmente non ho aspettato un secondo a mettermi ai fornelli! Ho inaugurato la casa nuova con una pasta al sugo, non prima però di aver dedicato una crostata con marmellata di ciliege alla mia famigliola amica... molto apprezzata! Josie ne va matta. Domenica mattina si è alzata all'alba per spazzolarsi l'ultima fetta prima che si svegliassero tutti gli altri! Mi ha chiesto se un giorno posso andare con lei a scuola e mostrare ai bimbi come si fa la crostata... che carina!

Eccomi qui sotto che consumo il primo pasto nel mio "studio". Nella foto a sinistra sono ritratto stravaccato sul mio megaletto a una piazza e mezzo. La luce gialla, combinata col colore dei muri, fa un effetto verde-ufficio pubblico... magari potrò rimediare mettendo una lampadina bianca!

La prima settimana di lezioni mi ha lasciato stremato. Per adesso seguo solo due corsi. Uno è "Advanced International Relations Theory" (Cesa II, per chi è pratico di Scienze Politiche-Forlì)... interessante, per carità, ma pesantissimo: è un corso per dottorandi in Scienza Politica, ogni settimana c'è da studiare e scrivere un sacco di pagine. Per giunta siamo solo in sette, per cui la Proff ci sorveglia passo passo, non si scappa. L'altro corso è "Second Year-German". Praticamente mi tocca tradurre prima dall'inglese all'italiano e poi dall'italiano al tedesco, e quando esco dalla lezione ho la macedonia nel cervello! Però è carino, lavoriamo su piccoli film.

Ora devo mettermi alla ricerca di qualche attività extra-lezioni che mi aiuti a integrarmi meglio nella vita studentesca seattlese e mi faccia sentire meno la mancanza degli affetti italiani. Naturalmente ho già attivato i sensori in cerca di cori universitari. Il passo successivo sarà probabilmente il club di ciclismo...

Adesso vi lascio ché mi tocca preparare la lezione di domani. A presto per il prossimo aggiornamento!