Giorgio
lunedì 17 dicembre 2007
A PRESTO SEATTLE!
Si avvisa la gentile clientela, che questo blog resterà chiuso per ferie dal 18 dicembre al 5 gennaio...
Torno a casetta per festeggiare Natale con la famiglia e gli amici. Buone feste a tutti, vi lascio con questa foto delle luminarie che la mia padrona di casa ha messo su qualche giorno fa!
giovedì 6 dicembre 2007
WAITING FOR GODOT... MA ALLA FINE È ARRIVATO!
Il suo nome è Handry 18/44, per gli amici semplicemente Handry. Vi piace? Ovviamente mi sono messo subito a far pratica, per la gioia dei vicini... Ancora il suono è acerbo e il mantice va durissimo, ci vorrà qualche settimana perché si sciolga un po', ma il ragazzo promette bene!
Mi dispiace solo che in questi giorni sono incasinatissimo con lo studio e dopo mi toccherà lasciarlo per le vacanze di Natale... Vorrà dire che al ritorno mi metterò sotto per recuperare il tempo perduto. Anche perché gli effetti di tre mesi di astinenza forzata si fanno sentire eccome: le dita si inceppano, le braccia fanno male, che barba!
Come sengno premonitore e benaugurante, il tempo completamente pazzo di Seattle mi aveva regalato domenica scorsa una splendida nevicata. La temperatura è calata di almeno 10 gradi rispetto al giorno precedente e, nel giro di appena un paio d'ore, la città si è completamente imbiancata. Io, eccitatissimo, mi sono armato di cellulare con fotocamera e sono andato in giro per il quartiere a immortalare quest'evento eccezionale. E già, perché a quanto dicono gli indigeni, a Seattle piove un sacco e il sole può mancare per settimane durante l'inverno, ma nevica molto raramente.
Tempo pazzo, dicevo. La sera stessa della nevicata è arrivata una megapioggia che ha lavato via tutta la neve in pochi minuti. E nei due giorni successivi si è scatenato un mezzo nubifragio che n'altro poco annegavo per strada mentre andavo a lezione. Poi ieri di nuovo bel tempo e la temperatura si è alzata di parecchio... Insomma, non ne capisco niente, ma tanto meglio: l'imprevisto rende tutto più eccitante, no?!
sabato 24 novembre 2007
ARIA DI DERBY
Scusate la lunga assenza, ma sono stato parecchio indaffarato negli ultimi giorni... In compenso ho rimediato il mio primo lavoretto americano: una prof mi paga 20 dollari l'ora per farle delle ricerche su libri di storia in italiano.
Il mio Thanksgiving Day è trascorso in maniera abbastanza anonima. La padrona di casa prima mi ha fatto sperare in un invito a pranzo (per due volte mi ha chiesto cosa avessi intenzione di fare per il Ringraziamento), ma poi mi ha lasciato all'asciutto, e così me ne sono stato da solo a casetta, mentre dai bocchettoni del riscaldamento veniva fuori odore di tacchino arrosto aromatizzato al posto dell'aria calda! Per fortuna il tempo era splendido e mi sono lanciato in una superbiciclettata. Ho scoperto un altro parco bellissimo sulle rive del lago Washington.
Questo finesettimana la città di Seattle è stata in subbuglio per il derby che ha opposto le squadre di football delle due principali università dello stato di Washington: University of Washington (la mia) vs. Washington State University. Strade bloccate, barbecue nei parcheggi, gente che ha raggiunto lo stadio in barca (un lato del campo dà sul Washington Lake)... Ecco come appariva da fuori l'Husky Stadium verso le 5 di questo pomeriggio:
Le tribune laterali erano due immense macchie viola. Oggi praticamete tutti indossavano qualcosa di viola: persino la cassiera settantenne del supermercato sfoggiava felpa e cappellino purple. Anch'io ho fatto la mia parte e ho messo il mio completo Husky.
In realtà avevo bisogno di una tuta nuova e giacché l'ho presa coi colori della UW, giusto per adeguarmi alle usanze del luogo. Comunque non è servito. Per la cronaca WSU ha battuto UW 42-35. Sulla pagina sportiva del sito web della University of Washington, stasera, il primo piano era "stranamente" dedicato al basket femminile, mentre hanno relegato il football in un quadratino di 2 cmq... bah.
Vi saluto con un paio di cosette stravaganti (per usare un eufemismo) in cui mi sono imbattuto negli ultimi giorni. Ieri sera, mentre passeggiavo su Ballard Avenue, ecco cosa ho visto nella vetrina di un negozio di abbigliamento chiuso:
Un cagnolino VERO! Poverino, che incivili! La seconda cosa è meno triste... forse. Guardate cosa viene spacciato per mozzarella nei supermercati di Seattle:
Lascio a voi ogni commento...
Statemi bene tutti, alla prossima!
sabato 10 novembre 2007
GEORGE IN SEATTLE
Così si presenta uno studentato di Seattle in periodo di campagna elettorale! Il giardino letteralmente traboccante di manifesti... E menomale che gli americani sono notoriamente astensionisti!
A parte lo shock provocato da questa offensiva pubblicitaria un po' sopra le righe, nell'ultima settimana non è successo nulla di particolarmente eclatante. Tuttavia non potevo certo rinunciare a scrivere qualcosa sul blog per non perdere il contatto con i miei amici italiani. Così stavolta vi propongo un tour fotografico in alcuni luoghi della mia vita quotidiana seattlese. Interessante, vero?
Cominciamo con una carrellata sul campus. Questo è l'ingresso principale per le auto, sullo sfondo si intravede il museo di arte contemporanea.
Non vi nascondo che più di una volta sono stato tentato di mettere un bello striscione di Mikrokosmos sopra la scritta "University of Washington", prima o poi lo farò. Entrando sulla sinistra si incontra un piccolo osservatorio astronomico.
Qualche passo ancora e ci si trova di fronte alla Denny Hall (qui sotto), la parte più vecchia del campus. Quando la UW si è trasferita nella sua attuale sede, nel 1895, consisteva solo di quest'edificio... e adesso n'altro poco occupa mezza città!
Ma soprattutto è qui che faccio lezione di tedesco.
L' edificio rosso in baso è invece la Parington Hall, dove faccio lezione di Advanced International Relations Theory. Praticamente in questi due luoghi si svolge buona parte della mia vita a Seattle!
Nelle vicinanze si trova il palazzo della Law Shool, che attualmente è tenuto sotto stretta sorveglianza dalla police dopo che nella biblioteca è stato rinvenuto un graffito contenente minacce contro gli studenti di giurisprudenza... Controllano i documenti di chiunque entri o esca, una palla mortale!
Lo scorcio di campus che mi piace di più è però quello che si vede arrivando in bici dal Burke Gilman Trail:
Mi piace un sacco l'idea di uno spazio enorme a sé, immerso nel verde, completamente dedicato all'università con musei, teatri e un mare di servizi degli studenti. Comunque non vi preoccupate, non faccio la parte di quello che, "scoperta l'America", se ne innamora perdutamente e tutto ciò che vede gli sembra il meglio al mondo. Ogni volta che mi mostrano lo stemma della University of Washington, con la data 1861 impressa sopra, faccio delicatamente notare che l'Università di Bologna è stata fondata nel 1088 ed è la più antica del mondo. Sono un figlio diletto e riconoscente dell'Alma Mater!
Ed ora, prima di lasciarvi, una piccola istantanea della mia vita extra-campus. Questa è una panoramica del porto sul lago Washington che si ammira da un ponticello posto a pelo d'acqua:
Si trova non distante dal Burke Gilman Trail, per cui spesso mi ci fermo durante i miei giri in bici. L'ultima volta, assorto a contemplare il lago, non mi sono accorto di essere circondato da quattro-cinque "lupi di mare" che sembravano direttamente usciti dall'Isola del Tesoro. Alti, massicci, barbona incolta e colorito roseo, tipo pirata Silver, insomma. C'era anche un vecchino con una coperta di lana che fumava e imprecava continuamente. Si sono illuminati nel vedere una bandierina norvegese sul mio giubotto, ma sono rimasti subito delusi quando hanno scoperto che sono tutt'altro che scandinavo...
Per il resto tutto in ordine. Stasera ero invitato a un party organizzato dal dipartimento di Studi Internazionali. Volevo andarci per conoscere un po' di gente nuova, ma mi hanno tirato un pacco clamoroso, perché quando sono arrivato il locale era semivuoto! In compenso ho fatto un giro a Ballard, un quartiere pieno di pub e locali carini. C'è pure un ristorante italiano... anche se il menù con l'italiano ha poco a che vedere: "papparadelle" invece di "pappardelle", per esempio, e poi "spinacchi", "strozzepretti" e tante altre perle!
mercoledì 31 ottobre 2007
HALLOWEEN A RAVENNA
Eh sì, ancora non ve l'avevo detto, ma il quartiere in cui abito si chiama Ravenna! Per la serie, è come se fossi rimasto nell'amata terra di Romagna... Ecco qui sopra il cartello che indica l'incrocio tra Ravenna Boulevard e la 20th Avenue, a pochi metri da casa mia.
Finalmente è arrivata questa benedetta notte di Halloween, e il quartiere si è dimostrato all'altezza dell'evento. Ecco alcuni degli "addobbi" più "carini" che ho visto stamattina mentre andavo a lezione.
Cominciamo da questo giardino che i proprietari, sicuramente studenti, hanno conciato tipo cimitero della famiglia Addams:
I miei vicini hanno preferito invece mantenersi su uno stile più sobrio...
Ma è in serata che la festa di Halloween è entrata nel vivo, con le strade di Ravenna infestate da miriadi di marmocchi mascherati nei modi più stravaganti con le loro ceste piene di dolcetti estorti al vicinato con la famosa richiesta/minaccia "Trick or treat?". Io in particolare ho fatto parte di un corpo di spedizione formato da Stephen (vestito da addetto alla sicurezza di un cantiere... fantastico!), Josie e Maya (rispettivamente fanciulla del West e geisha giapponese, costumi originali), vicino tedesco con figlia a seguito, Melissa e compagna di università coreana che ha scattato foto in continuazione. Ecco le girls nell'atto di riscuotere i dolci in una delle tante tappe, mentre io sorseggiavo un bicchiere di succo di mela bollente buonissimo offerto dai padroni di casa:
Al ritorno la resa dei conti: ognuna ha fatto l'inventario del bottino racimolato e si sono aperti i baratti, i negoziati, le contrattazioni. In tutto questo, una piccola parte di dolcetti è stata magnanimamente destinata al sottoscritto.
Anche stamattina al campus non sono mancati gli incontri stravaganti, tipo questa ragazza che attraversa la strada vestita da drago, o un prof che si è presentato a lezione mascherato...
... Ma lo spettacolo più spassoso lo hanno offerto senza dubbio alcuni spostati che si sono messi a esporre cartelli e urlare slogan millenaristici in mezzo alla Red Square per richiamare tutti alla penitenza e ricordare che il diavolo esiste!
E questo è il resoconto illustrato della festa di Halloween di George in the U.S.A. Al prossimo aggiornamento per altre stravaganze!
giovedì 25 ottobre 2007
THE SEATTLE SYMPHONY AT BENAROYA HALL
Si tratta dei genitori di Stephen, da poco trasferitisi dalla California. Lui è il pastore anglicano iscritto all'American Socialist Party di cui ho raccontato all'inizio. Certo, andarci con una bella ragazza sarebbe stato meglio, potrebbe obiettare qualche malizioso.... Di sicuro Dick e Anne sono un'eccellente compagnia! E poi un concerto sinfonico non è il posto adatto per portarci una tipa, per quanto mi riguarda. La musica e una ragazza non possono coesistere nella stessa serata, nel senso che è impossibile dedicarsi all'una con la dovuta cura senza trascurare l'altra...
A parte queste idiozie, il concerto è stato molto piacevole. Il programma prevedeva la Water Music e la Royal Firework Music di Haendel, composte la prima per allietare le gite in barca dei reali d'Inghilterra e la seconda per accompagnare gli spettacoli pirotecnici alla corte degli Hannover.
Sicuramente un'ottima performance dell'orchestra, ma nulla di stratosferico, anche se questi americani sono sempre pronti a scattare in piedi e a spellarsi le mani agli applausi come se fossero a un concerto rock! L'auditorium era molto molto bello, con un'acustica meravigliosa. Si tratta della Benaroya Hall, costruita negli anni '90, che prende il nome dalla famiglia benefattrice che ha finanziato i lavori... gli Agnelli della situazione, per intenderci.
Qui sopra potete vedere una panoramica dell'interno dell'auditorium (per i mikrokosmici: sarebbe bello cantare in un posto così, eh?). Di seguito ecco a voi invece la Benaroya Hall vista dall'esterno.
Accanto ci sono io assorto che assisto al concerto. In realtà non stavo posando, la mia faccia è venuta per caso. Volevo fotografare la sala senza dare nell'occhio e non mi sono accorto che ero nell'obiettivo. Però sembra una foto artistica fatta a posta, per cui ho deciso di tenerla.
Bene, così avete conosciuto un'altra faccia di Seattle. Forse barbosa per qualcuno, ma tanto le prossime news saranno sicuramente di tutt'altro tenore, visto che tra una settimana è Halloween e qui sono tutti in fermento. Sono già stato contattato per andare in giro a fare scherzi per il quartiere. Penso che farò meglio a comprare un po' di caramelle da distribuire ai bimbi che bussano alla porta e ti intimano: "Dolcetto o scherzetto!". L'altro giorno ero al supermercato e sentivo qualcuno che mi parlava sul polpaccio. Non riuscivo a capire chi fosse, finché non ho abbassato lo sguardo e ho visto una strega giocattolo nello scaffale... Tutte le case hanno zucche, streghe o pupazzi mascherati esposti nei giardini già da un paio di settimane.
Vi lascio con quest'annuncio inquietante che ho trovato stamattina nei giardini del campus (spero che si riesca a leggere).
C'è anche un Red Flag Project dedicato alla protezione delle fanciulle, ma quello mi sembra già una cosa più seria. La campagna di sensibilizzazione sulle violenze sessuali subite dai maschietti mi fa invece abbastanza ridere... Che dite, devo proccuparmi? Devo comprarmi una cintura di castità per quando esco la sera da solo? Ah, sti americani, se non ci fossero bisognerebbe inventarli!
mercoledì 17 ottobre 2007
ALLA SCOPERTA DELLE MERAVIGLIE DI SEATTLE
lunedì 8 ottobre 2007
HAPPY BIRTHDAY TO ME!
Scherzo! Questo compleanno oltreoceano è stato molto più piacevole del previsto, nonostante la lontananza dagli affetti. L'ho festeggiato con la mia famiglia adottiva in un ristorante italiano chiamato "La spiga"... In realtà di italiano c'è solo il proprietario e 2-3 cuochi, il resto del personale è costituito da americani e, ovviamente, giappponesi! Si mangia abbastanza bene, e c'è anche un ottima selezione di vini. Io mi sono permesso di suggerire un Amativo, una via di mezzo tra Primitivo e Negroamaro: veramente buono!
Certo, il locale non è proprio il massimo dell'economicità, ma tanto non ho pagato io! Eh sì, qui si usa offrire la cena al festeggiato, e non il contrario come in Italia. Così, venuto il momento di pagare il conto, c'è stata una piacevole discussione tra me e Stephen, che continuava a ripetermi: "It's your birthday, you can't pay!", e io ribattevo: "It's my birthday, I must pay!"... Alla fine l'ha spuntata lui, e io ho accettato di buon grado di conformarmi alle usanze locali.
Prima di andare a nanna, sosta-dessert a base di crostata. Molto apprezzata, come sempre, tant'è che Nina mi ha regalato una selezione di marmellate per i prossimi esperimenti. Sono proprio fortunato, perché finora ho incontrato solo gente accogliente e amichevole, così la lontananza da casa è meno ardua del previsto. Persino Molly, la mia padrona di casa, con cui ci conosciamo appena, mi ha scritto un biglietto di auguri e mi ha regalato una gift card. Come ho detto una volta a Stephen, "I've met the best face of America"!
Di giorno in giorno sto provvedendo a personalizzare e rendere più accogliente la mia casina. Ma soprattutto, mi sto dotando dei mezzi indispensabili per la mia sopravvivenza e il mio equilibrio psico- fisico. Ad esempio:
1. IL RISOTTO. Dopo la prima spesa al Quality Food Center (un salasso!), mi sono regalato un risotto gigante con funghi, parmiggiano e prosciutto affumicato tirato con l'aceto balsamico: una delizia! Ancora però devo imparare a dosare il sale, che qui è potentissimo. Ne basta un pizzico di troppo per rendere il piatto immangiabile. I prezzi dei formaggi sono astronomici. Il prosciutto crudo, quando si trova, è praticamente intoccabile. La carne e il pesce invece hanno prezzi abbordabilissimi e sono in genere di ottima qualità.
2. LA BICI. In preda a una crisi di astinenza insopportabile, ho deciso di regalarmi una bici, ovviamente la più economica che ho trovato! Comprare una bici negli States comporta una trafila burocratica terribile, neanche fosse una macchina! Il negoziante ti legge un decalogo di norme sulla sicurezza, e dopo ognuna devi apporre le tue iniziali. Mi è toccato anche prendere il casco, che è obbligatorio. La bici ha un numero di serie. Stando a quello che mi ha detto il commesso, posso registrarla all'ufficio di polizia e, se mi viene rubata, mi ridanno indietro i soldi... Però, mica male questi americani! Pedalare per Seattle è divertentissimo: di continuo salite e discese! Speriamo che le piogge invernali mi diano un po' di tregua. Pare che anche qui l'attività dei ladri di biciclette sia molto intensa, per cui da questo punto di vista mi sembra di essere rimasto a Bologna. Mi hanno persino consigliato di portarmi dietro la sella quando parcheggio la bici... Ma vi pare che posso presentarmi a lezione con una sella sottobraccio?!
E anche questo capitolo del mio diario seattlese è scritto. Prima di lasciarvi, una piccola chicca: sono riuscito finalmente a fotografare uno scoiattolo!
La qualità dell'immagine non è delle migliori, ma è impossibile avvicinarsi a meno di 4-5 metri senza che lo scoiattolo scappi e, soprattutto, è raro che uno scoiattolo resti nella stessa posizione per più di 2 secondi!AUGURI GEORGE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma a Siattol si usano le candeline?
lunedì 1 ottobre 2007
CASAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!
Ho cucina, bagno e ingresso indipendenti, quindi è come se avessi un appartamento tutto mio!
Ecco a voi la casa di Molly e l'ingresso del mio appartamentino che dà sul giardino posteriore:
Così, a malincuore, ho dovuto lasciare Stephen e famiglia per trasferirmi ad appena un paio di isolati di distanza lungo la 20th Avenue NE, all'incrocio con Naomi Street, a 20 minuti di camminata dal campus. Il quartiere è davvero carino, tutte villette indipendenti, ognuna di un colore diverso, parchi e scoiattoli a volontà.
Qui sopra potete vedere un tratto della 20th Avenue, che percorro ogni mattina per andare all'università, e una bella piazza con fontana e veduta sul monte Reiner che si incontra arrivando al campus.
Naturalmente non ho aspettato un secondo a mettermi ai fornelli! Ho inaugurato la casa nuova con una pasta al sugo, non prima però di aver dedicato una crostata con marmellata di ciliege alla mia famigliola amica... molto apprezzata! Josie ne va matta. Domenica mattina si è alzata all'alba per spazzolarsi l'ultima fetta prima che si svegliassero tutti gli altri! Mi ha chiesto se un giorno posso andare con lei a scuola e mostrare ai bimbi come si fa la crostata... che carina!
Eccomi qui sotto che consumo il primo pasto nel mio "studio". Nella foto a sinistra sono ritratto stravaccato sul mio megaletto a una piazza e mezzo. La luce gialla, combinata col colore dei muri, fa un effetto verde-ufficio pubblico... magari potrò rimediare mettendo una lampadina bianca!
La prima settimana di lezioni mi ha lasciato stremato. Per adesso seguo solo due corsi. Uno è "Advanced International Relations Theory" (Cesa II, per chi è pratico di Scienze Politiche-Forlì)... interessante, per carità, ma pesantissimo: è un corso per dottorandi in Scienza Politica, ogni settimana c'è da studiare e scrivere un sacco di pagine. Per giunta siamo solo in sette, per cui la Proff ci sorveglia passo passo, non si scappa. L'altro corso è "Second Year-German". Praticamente mi tocca tradurre prima dall'inglese all'italiano e poi dall'italiano al tedesco, e quando esco dalla lezione ho la macedonia nel cervello! Però è carino, lavoriamo su piccoli film.
Ora devo mettermi alla ricerca di qualche attività extra-lezioni che mi aiuti a integrarmi meglio nella vita studentesca seattlese e mi faccia sentire meno la mancanza degli affetti italiani. Naturalmente ho già attivato i sensori in cerca di cori universitari. Il passo successivo sarà probabilmente il club di ciclismo...
Adesso vi lascio ché mi tocca preparare la lezione di domani. A presto per il prossimo aggiornamento!