Giorgio

Giorgio
Questo sono io in versione escursionista

martedì 25 settembre 2007

FINALMENTE LE FOTO!!!

Sono riuscito a scaricare le foto sul PC, cosi' posso finalmente proporvi un piccolo riassunto illustrato della mia prima settimana a Seattle!

LA CITTA'
Nei miei primi giorni sulla costa pacifica ho recitato alla perfezione il copione del turista italiano medioborghese: ho visitato tutti i posti piu' gettonati e ho dilapidato patrimoni in gadget, foto ricordo, cartoline ecc.

Naturalmente non poteva mancare la visita allo Space Needle, la torre alta 600 piedi costruita per l'esposizione universale del 1962 che e' divenuta il simbolo di Seattle. A destra potete ammirare lo Space Needle e, qui sotto, il centro di Seattle fotografato dallo SN.












L'UNINERSITA'
Per uno che ha discusso la tesi di laurea in una saletta dell'ex-pronto soccorso dell'ospedale di Forli', l'impatto con un campus americano non puo' che essere sconvolgente...
La University of Washington occupa praticamente un intero quartiere di Seattle, lo University District, appunto. Il campus e' un complesso enorme. Oltre alle aule e agli uffici dell'universita', biblioteche, teatri, una galleria d'arte, ristoranti, appartamenti e tanto tanto verde!


Questo e' uno degli ingressi del campus. La statua di George Washington campeggia sulla Central Plaza, comunemente chiamata Red Square dagli studenti per via del pavimento di mattoncini rossi, ma con un'evidente allusione (non so se consapevole) a un'altra "Piazza rossa". Sullo sfondo la biblioteca principale, che all'inizio pensavo fosse una chiesa!

Ed ora una foto che attesta veramente la mia presenza dall'altra parte del mondo: adesso sono uno studente della UW a pieno titolo (anche se solo un visiting student), e come tutti gli altri ho il mio badge:


Pare tra l'altro che grazie a questa foto abbia fatto colpo su una tipa che lavora in segreteria... carina, devo dire, terro' presente... Ah, gli Huskies sono la squadra di football della UW, per cui tutti vanno matti qui!

LA FAMIGLIA
Il capitolo piu' piacevole di questa prima settimana a Seattle e' senza dubbio la famiglia che mi ha "adottato" temporaneamente in attesa che trovi una sistemazione. Sono persone stupende. Mi ospitano in casa, mi fanno da Cicerone e, soprattutto, mi fanno cenare divinamente! In una settimana ho mangiato thailandese, vietnamita, messicano, turco e italaino! L'unico handicap e' l'ora di cena: tra le 6 e le 7, un trauma per un terrone abituato a mangiare alle 9 almeno!


Da sinistra a destra potete vedere Josie, Stephen, Nina, Maya, Giorgio e Melissa (ci sarebbero anche due gatti, di cui uno con tre zampe). Stephen insegna in una scuola per l'infanzia ultrasperimentale. Nina e' una casalinga laureata a Stanford con la passione per la cucina. Josie e Maya sono due bimbe supersprint. Tutti anti-Bush e very left-wing! Il padre di Stephen e' un pastore della chiesa Anglicana, ma e' anche un militante dell'American Socialist Party (ce ne saranno 20 in tutti gli USA...). Maya ha un orologio che segna i minuti mancanti alla fine del mandato di Bush. Spesso la sera dopo cena rimaniamo a chiaccherare di politica!

Bene, per adesso direi che puo' bastare. Prima di lasciarvi, ancora qualche piccolo dettaglio sui costumi dei Seattle:
  • Quando si mangia al ristorante e' assolutamente naturale portare a casa le rimanenze.
  • Se si passeggia nei quartieri residenziali, non e' raro vedere scoiattoli che attraversano la strada.
  • Gli abitanti di Seattle sono talmente assuefatti alla pioggia, che camminano a capo scoperto anche quando diluvia, e io mi sento cosi' ridicolo col mio ombrellino!

A presto!

Giorgio




domenica 23 settembre 2007

SONO VIVO!

Salve a tutti! Questa volta è l'autentico titolare del blog che scrive.
Per fortuna la mia adorata cognatina ha provveduto a battezzare il sito, per cui posso sorvolare sulle frasi di circostanza!

Comunico innanzitutto che sono vivo e che che sono approdato, anzi atterrato, sano e salvo a Seattle, la città del XXI secolo!
Per ora dormo in un alberghetto di quarto ordine nei cento metri quadrati più brutti di Seattle. Per fortuna il resto della città è favoloso. Il centro è un concentrato di torri e grattacieli avvenieristici... credo che l'edificio più antico non raggiunga i cent'anni di età. Attorno soprattutto quartieri residenziali molto graziosi con schiere di villette colorate e verde pubblico a volontà.
In attesa di trovare una sistemazione ho conosciuto una super famiglia sprint che mi ospita a cena e mi scarrozza da una parte all'altra in cambio di qualche saggio di cucina italiana (i miei dolcetti al cocco sono già sbarcati oltre oceano, per intenderci).
Ho racimolato nella memoria del cellulare un gruzzoletto di foto che vorrei farvi vedere (almeno per dare prova del fatto che mi trovo davvero a Seattle e non sto raccontando balle), ma prima devo risolvere un "problema tecnico" (i. e., ho dimenticato in Italia il cavo per collegare il telefono al PC).
Per il momento, qualche piccola annotazione "di costume" su Seattle e i suoi abitanti (tanto le informazioni turistiche ecc. le potete trovare su qualsiasi enciclopedia):
  • La città è praticamente una colonia cino-giapponese-vietnamita-thailandese. L'80% delle facce che si incontrano per strada hanno lineamenti orientali.
  • Che si mangi giapponese, americano o italiano, il cibo è sempre iperspeziato. C'è un condimento in particolare che schiaffano dappertutto e che non ho ancora identificato (probabilmente paprica).
  • Quando si sale o scende dall'autobus si passa sempre davanti al conducente e ci si saluta. Occorre avere 1 dollaro e 25 centesimi precisi per fare il biglietto perché la macchinetta non dà resto. Gli autisti sono rinomati per la loro cordialità. Ti avvertono con l'altoparlante quando arriva la tua fermata, se ne hai bisogno.
  • Qui i cessi sono colmi d'acqua fin quasi all'orlo per cui, se espelli un escremento troppo grosso, rischi seriamente di farti il bidet!

A presto, la prossima volta spero di potervi mostrare qualche foto!

George

giovedì 20 settembre 2007

BENVENUTI

A TUTTI:
a Giorgio, appena approdato sulla costa pacifica, e agli amici naviganti che vorrebbero essere lì ma non possono, e si accontentano di approdare sul suo blog per sapere com'è.
Da brava cognatina impicciona non ho potuto resistere alla tentazione di inserire per prima il mio post, ma aspetto con ansia che l'autore intervenga con racconti, commenti e tante tante foto. Dai Giorgio, sbrigati, siamo ansiosi di leggerti...
Nell'attesa, un grazie a Serena che ha creato questa pagina.
A prestissimo