
Quand'anche mi fosse rimasto qualche dubbio, gli ultimi giorni hanno confermato che il tempo di Seattle è completamente pazzo. Il termometro segna "finalmente" temperature da inverno, quasi degne del gelo bolognese che ho trovato a Natale (siamo tra i -2 e i 2 gradi). Ma la cosa strana è che c'è stato un magnifico sole e neanche l'ombra di una nuvola per quasi tutta la settimana! Ho potuto ammirare la cinta di montagne innevate attorno alla città. L'evento è assolutamente raro per gli standard seattlesi, tant'è che è stato inserito tra le news principali sulla home page della University of Washington. Cito testualmente: "The Pacific Northwest, famous for its dreary winters, is enjoying a cold, sunny week. All of the mountains 'are out', as the locals say, and visitors to the UW campus can see spectacular views from Rainier Vista". Ed eccolo qui il monte Rainier "out":

Bella foto, eh? Non l'ho fatta io, l'ho presa dal sito dell'università. Le foto da lontano zoommate mi vengono male col cellulare. Quest'altra invece è mia, è senza zoom e le montagne si vedono piccole piccole sullo sfondo, ma mi sembrava carina comunque.

A proposito di montagne innevate, sentite l'ultima del mio compagno di tedesco simpaticone, quello che l'altra volta ha tirato fuori il discorso dell'Italia e dello stivale. Venerdì la prof chiede se qualcuno ha programmi particolari per il weekend, giusto per fare un po' di conversazione in tedesco. Una tipa, carina e molto altezzosa, risponde che ha intenzione di andare a sciare, e dice il nome della montagna su cui si trova l'impianto. Interviene quindi Mark (il simpaticone) e dice che anche lui andrà a sciare, sullo stesso monte. Allora la prof: "Ah, che bello, ma andate a sciare insieme?". Lui risponde subito di sì, rubando il tempo alla compagna. Al che si vede lei che lo guarda con un'espressione sbigottita e schifata allo stesso tempo del tipo "Che cazzo dici?!", e tutta la classe si scompiscia di risate. C'è poi un'altra biondina, anche lei carina ma iperintroversa, che per quattro mesi non mi ha rivolto neanche mezza parola e che invece l'ultima volta mi ha salutato con un sorriso smagliante e mi ha chiesto: "Wie geht's?" ("Come va?" in tedesco). Mi è sembrato un gesto carino usare il tedesco e non l'inglese, così parliamo tutti e due una lingua straniera.
In realtà in questi giorni le mie attenzioni sono assorbite più da accademici vegliardi che da studentesse avvenenti. Ho contattato diversi prof che si sono offerti di aiutarmi per la mia tesi. Tutti incredibilmente disponibili ma, diciamo così, un po' attempati. Uno mi ha invitato ad andare a trovarlo per consultare la sua biblioteca di famiglia a Sequim (pronuncia "sqwim"), una cittadina di montagna dove a quanto pare si ritirano i pensionati dell'alta società. Ci andrei volentieri, ma come cavolo ci arrivo a Sequim, visto che ci vogliono ore di viaggio e non è collegata coi mezzi pubblici? Un altro si chiama Denny di cognome e appartiene alla famiglia che ha fondato Seattle. Quello con cui ho "ingranato" di più fino ad adesso si chiama Richard. Ci incontriamo ogni tanto allo UW Club, un circolo esclusivissimo riservato a docenti e personale dell'università in cui si paga tutto con la tessera di appartenenza al club per cui io non posso pagare e ogni volta mi offre il pranzo... La differenza qualitativa rispetto al cibo che si trova nei locali per studenti è enorme!
Bene, per oggi mi sono dilungato abbastanza, vi aspetto alla prossima!