LA CITTA'
Nei miei primi giorni sulla costa pacifica ho recitato alla perfezione il copione del turista italiano medioborghese: ho visitato tutti i posti piu' gettonati e ho dilapidato patrimoni in gadget, foto ricordo, cartoline ecc.
Naturalmente non poteva mancare la visita allo Space Needle, la torre alta 600 piedi costruita per l'esposizione universale del 1962 che e' divenuta il simbolo di Seattle. A destra potete ammirare lo Space Needle e, qui sotto, il centro di Seattle fotografato dallo SN.
L'UNINERSITA'
Per uno che ha discusso la tesi di laurea in una saletta dell'ex-pronto soccorso dell'ospedale di Forli', l'impatto con un campus americano non puo' che essere sconvolgente...
La University of Washington occupa praticamente un intero quartiere di Seattle, lo University District, appunto. Il campus e' un complesso enorme. Oltre alle aule e agli uffici dell'universita', biblioteche, teatri, una galleria d'arte, ristoranti, appartamenti e tanto tanto verde!
Questo e' uno degli ingressi del campus. La statua di George Washington campeggia sulla Central Plaza, comunemente chiamata Red Square dagli studenti per via del pavimento di mattoncini rossi, ma con un'evidente allusione (non so se consapevole) a un'altra "Piazza rossa". Sullo sfondo la biblioteca principale, che all'inizio pensavo fosse una chiesa!
Ed ora una foto che attesta veramente la mia presenza dall'altra parte del mondo: adesso sono uno studente della UW a pieno titolo (anche se solo un visiting student), e come tutti gli altri ho il mio badge:
Pare tra l'altro che grazie a questa foto abbia fatto colpo su una tipa che lavora in segreteria... carina, devo dire, terro' presente... Ah, gli Huskies sono la squadra di football della UW, per cui tutti vanno matti qui!
LA FAMIGLIA
Il capitolo piu' piacevole di questa prima settimana a Seattle e' senza dubbio la famiglia che mi ha "adottato" temporaneamente in attesa che trovi una sistemazione. Sono persone stupende. Mi ospitano in casa, mi fanno da Cicerone e, soprattutto, mi fanno cenare divinamente! In una settimana ho mangiato thailandese, vietnamita, messicano, turco e italaino! L'unico handicap e' l'ora di cena: tra le 6 e le 7, un trauma per un terrone abituato a mangiare alle 9 almeno!
Bene, per adesso direi che puo' bastare. Prima di lasciarvi, ancora qualche piccolo dettaglio sui costumi dei Seattle:
- Quando si mangia al ristorante e' assolutamente naturale portare a casa le rimanenze.
- Se si passeggia nei quartieri residenziali, non e' raro vedere scoiattoli che attraversano la strada.
- Gli abitanti di Seattle sono talmente assuefatti alla pioggia, che camminano a capo scoperto anche quando diluvia, e io mi sento cosi' ridicolo col mio ombrellino!
A presto!
Giorgio
9 commenti:
Giorgiooooooooooooooooo!
benvenuto! sembri già ben inserito - la tua famiglia "very left-wing" mi è piaciuta molto. infatti è ancora strano (per me) che in italia non porti via le rimanenze dopo una cena e che non ci sono tantissimi scoiattoli. adesso facciamo un vero scambio.
we miss you at mikrocosmos . . . but you must enjoy everything! and do you know how much i miss thai food??? eat a second portion for me.
un abbraccio,
emma
And you eat a second crescentina col prosciutto crudo for me! I found Thai food delicious, but I think Vietmamese is still better, very fresch and not too spicy!
Anche a me manca Mikrokosmos, devo darmi da fare e trovare un coro qui a Seattle!
A presto
Non so cosa mi sembra più inverosimile: il teatro nell'università, gli scoiattoli che passeggiano per strada, la famigliola americana che sembra appena uscita da Settimo Cielo (c'è persino un papà pastore anglicano!) o l'OROLOGIO DI MAYA! Ma spiegami una cosa: è con lei che parli di politica? Ma quanti anni ha? Io ho serie difficoltà a farlo alla veneranda età di 28 anni!
No, mi riferivo alla famiglia nella sua interezza... e adesso non farmi la maestrina sulla sintassi del periodo, che sono lontano dall'Italia e qualche licenza poetica posso pure prendermela!
Comunque Maya sarebbe perfettamente in grado di discutere di politica, visto che a 12 anni legge gia' Shakespeare!
per il tuo bene mi astengo dal fare la maestrina, altrimenti ti avrei già fatto fare una figuraQcia... hi hi hi
Che bella famigliola davvero!!Ma...ho faticato a trovare le "bambine":mi immaginavo cicciottelle pargolette urlanti e invece...ma sono ragazzine!Bene, così Giorgia non è gelosa!
Maya gioca a pallavolo e Josie fa parte di una squadra di "ultimate freesby" (non chiedetemi cosa sia), altro che pargolette cicciottelle! Mi stanno facendo un corso accelerato sulle regole del baseball e del football americano, ma per ora ho ancora delle lacune...
Comunque tranquilla, di Giorgia ce n'e' una sola!
La serata di ieri è stata davvero bella!
Per dirla alla Elio...c'èra tanta energia intensa che è esplosa con il finale di bailando Pughliai, che vedeva il gruppo andino agli strumenti sul palco e mikrokosmos come cornice tutt'attorno!
Non so quando saranno disponibili le foto, giravano tante macchinette in realtà, non solo quella del buon Ettore..
Il seguito della festa ha visto un buffet ricchissimo ed abbondante (mancavano le tue palle, però), vino a gogo che non credo sia avanzato...soprattutto dopo le danze scatenate del dopo cena ai ritmi più moderni e commerciali da discoteca.
La gente c'era, forse non tanta quanta ci immaginavamo...ma era anche sabato sera...vedremo oggi.
Bye...have you a nice day!
Eh, le mie palle... con il "ricotta cheese" americano e la "coconut-flour" hanno tutto un altro sapore!
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